La mixed reality: una guida agli ambienti immersivi
La mixed reality, o realtà mista, è un insieme di tecnologie in rapida evoluzione che stanno ridefinendo il modo in cui gli utenti interagiscono con gli ambienti digitali. Negli ultimi 40 anni, con l’avvento dei personal computer prima e degli smartphone poi, gli utenti hanno interagito con il digitale prevalentemente attraverso schermi, interfacce grafiche e movimenti di mouse e cursori.
Più recentemente si sono diffuse tecnologie che superano questo paradigma e aprono nuove possibilità di interazione immersiva e interattiva in cui lo schermo è in parte sostituito da visori e da wearable e le tradizionali interfacce grafiche 2D si evolvono verso ambienti immersivi 3D basati su interazioni conversazionali. In questa evoluzione lo spazio digitale e quello fisico saranno sempre più interconnessi tanto appunto da poter parlare di realtà mista analogica e digitale.
Questo scenario non troppo lontano è il risultato di un percorso di evoluzione da un lato di dispositivi e applicazioni di realtà aumentata e realtà virtuale, dall’altro di tecnologie di Intelligenza artificiale generativa (GenAI) che consentono la creazione di interfacce conversazionali vocali.
Gli utenti stanno adottando questi strumenti a partire dal mondo dell’intrattenimento e con la diffusione di visori e wearable a costo accessibile si integreranno sempre più nella quotidianità. Questo fenomeno rende necessario per le aziende ripensare i processi e gli ambienti digitali per rispondere alle esigenze di un’utenza che si aspetterà sempre più ambienti immersivi alternativi alle classiche app per smartphone e siti web. Si prospetta dunque un’evoluzione spinta delle abitudini di fruizione emergenti, ma che potrà trovare declinazione anche in nuove opportunità per le aziende. Nel contesto aziendale interfacce conversazionali e ambienti immersivi possono essere usati per dare vita a digital human in grado di supportare la comunicazione interna, per l’onboarding e la formazione. Nell’ambito del marketing, delle vendite, degli eventi e del retail app immersive per visori di VR e XR possono generare un effetto wow e un coinvolgimento funzionali ad aumentare le conversioni. Nei settori legati alla progettazione di spazi e ambienti, come l’ingegneria civile ed edile, l’architettura e il design, le soluzioni di mixed reality possono diventare un alleato nello sviluppo e gestione di ambienti e oggetti, fino ad arrivare alla creazione di veri e propri digital twin di città, case e prodotti.
Si tratta di un’evoluzione che appare futuristica, ma in realtà già nel 2024 si sono sviluppate moltissime soluzioni che abilitano questo tipo di scenario e nel 2025 si stanno affermando ancora più concretamente.
In questa guida ripercorreremo l’evoluzione storica di questi ambienti, per capire quali sono tecnologie, dispositivi e applicazioni che si stanno affermando nel 2025 e quali sono le proprità per le aziende.
L'evoluzione delle tecnologie immersive: da mondi separati a un continuum ibrido
Il panorama delle tecnologie immersive è oggi più complesso che mai: se un tempo, per esempio, era possibile distinguere facilmente tra augmented reality e virtual reality, oggi i confini sono molto più sfumati. Tutte queste tecnologie rientrano nel concetto più ampio di realtà estesa (XR), che include tutte le forme di interazione tra mondo fisico e virtuale: la mixed reality rappresenta in questo contesto un punto di incontro tra AR e VR, permettendo di passare senza soluzione di continuità da un’esperienza di realtà aumentata ad una completamente virtuale e creando ambienti interattivi. Tecnologie, dunque, che un tempo erano separate oggi possono essere facilmente integrate in un unico ambiente immersivo. Tuttavia, prima di esplorare le potenzialità di questo continuum ibrido, è bene fare chiarezza sui termini tecnici per individuare, a livello tecnologico e di user experience, le principali differenze tra realtà aumentata e realtà virtuale per arrivare, infine, alla realtà mista.
Dagli smartphone ai visori: l'evoluzione della realtà aumentata
La realtà aumentata è una tecnologia che “aggiunge” informazioni all’ambiente reale, integrando elementi virtuali per creare un’esperienza visiva arricchita in cui il contenuto digitale si fonde con l’ambiente fisico. Un semplice esempio di realtà aumentata è stato Pokemon Go, il gioco lanciato nel 2016 che, attraverso lo schermo del proprio dispositivo, permetteva di vedere e catturare Pokemon che sembravano apparire nel mondo reale.
Oggi le funzionalità e le applicazioni dell’augmented reality sono molto più varie e complesse: in alcuni casi, l’AR si limita a una semplice integrazione di informazioni senza alcuna interazione, mentre in altri casi consente esperienze più dinamiche e interattive. Un esempio è costituito dalle app di interior design che permettono di collocare virtualmente mobili e decorazioni in un ambiente reale: in questo caso l’utente può scegliere un oggetto di arredamento e previsualizzare la configurazione degli spazi collocandolo virtualmente e visualizzando come si integra con l’ambiente fisico.
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La virtual reality per un'esperienza completamente immersiva con i visori VR
La realtà virtuale, diversamente dall’AR, permette un’esperienza completamente immersiva e separata dal mondo fisico, in cui l’utente si colloca in un ambiente 3D sintetico generato digitalmente. In questo spazio può muoversi liberamente, interagire con l’ambiente e manipolare gli oggetti presenti, il tutto con l’impressione di trovarsi in un altro luogo. Questa tecnologia trova impiego in vari settori: in quello della formazione la VR può essere impiegata per simulare situazioni di lavoro o di allenamento complesse o rischiose, mentre in ambito immobiliare i tour virtuali consentono di esplorare edifici non ancora non realizzati anche da remoto. Una differenza rilevante rispetto alla realtà aumentata consiste nella tipologia di dispositivi utilizzati per accedere a queste esperienze: mentre l’AR può essere fruita anche semplicemente tramite smartphone o tablet che consentono di sovrapporre elementi virtuali all’ambiente fisico semplicemente attraverso la fotocamera, la virtual reality richiede strumenti più specializzati come i visori VR in grado di offrire una visione a 360° e un’immersione totale nell’ambiente virtuale.
I visori di realtà mista per un’esperienza ibrida di AR e VR
La realtà mista è l’evoluzione della realtà aumentata e della realtà virtuale e offre un’esperienza immersiva che unisce il mondo fisico e quello virtuale in un continuum ibrido. Per questo motivo, la definizione più completa ed esaustiva è quella di extended reality, o XR: ha sempre meno senso, infatti, considerare AR e VR come tecnologie separate, poiché queste si integrano sempre più senza soluzione di continuità all’interno del concetto di realtà estesa, che permette di mescolare e dosare elementi virtuali e reali a seconda della tipologia di esperienza.
Per esempio, se una persona vuole visualizzare come starebbe un quadro appeso, potrà farlo “proiettando” sulla parete reale l’oggetto virtuale: in questo caso la componente di realtà aumentata sarà dominante, poiché saranno mantenuti come visibili e realistici tutti gli altri elementi fisici, mentre l’integrazione in VR avviene solo per simulare il quadro.
Se invece l’obiettivo è visualizzare un pavimento differente, l’esperienza si situa a metà tra AR e VR: l’utente avrà la medesima percezione della stanza reale, ma il pavimento sarà modificato in un elemento virtuale differente dall’originale.
Infine, se si desidera visualizzare una stanza in modo totalmente immersivo in cui nulla del mondo reale è visibile bisognerà entrare in una realtà completamente virtuale che non ha più alcun elemento di realtà aumentata.
Il principale vantaggio della mixed reality consiste dunque nella possibilità di fruire di due tecnologie in un’unica esperienza, modulando e “dosando” le percentuali di augmented e virtual reality da un unico dispositivo: i visori di realtà mista.
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Dispositivi per la realtà mista: dallo smartphone ai visori di ultima generazione
In passato, per accedere alla realtà aumentata bastava un dispositivo comune dotato di fotocamera, come uno smartphone o un tablet, attraverso cui era possibile integrare elementi virtuali al mondo reale. La realtà virtuale, invece, richiede visori specializzati, come ad esempio gli Oculus, che permettono un’immersione completa in ambienti interamente virtuali. Oggi, con la diffusione della realtà mista che integra in modo dinamico realtà aumentata e virtuale, sono necessari visori di ultima generazione in grado di combinare entrambi i mondi in modo fluido, come il Meta Quest 3 e l’Apple Vision Pro che offrono esperienze immersive e ibride in cui l’utente può spostarsi facilmente tra il reale e il virtuale.
Apple Vision Pro
L’Apple Vision Pro è il primo visore XR di Apple, descritto come il primo “spatial computer” progettato per offrire un’esperienza mista avanzata e per questo collocato su una fascia di prezzo più alta rispetto ai visori Meta. Questo visore è pensato per garantire il massimo del comfort e della qualità visiva, con un design ergonomico che distribuisce meglio il peso rispetto ad altri dispositivi e materiali di alta qualità. Grazie alla tecnologia di tracciamento interno, che elimina la necessità di sensori esterni, l’Apple Vision Pro è in grado di rilevare i movimenti dell’utente e dell’ambiente in modo preciso e rapido. A differenza di molti visori, l’Apple Vision Pro è progettato per funzionare senza controller, utilizzando un sistema innovativo di tracciamento delle mani, tracciamento oculare e comandi vocali, che permette un’interazione naturale e intuitiva. L’interfaccia consente all’utente di navigare nell’ambiente digitale con gesti e movimenti naturali, trasformando il visore in uno strumento versatile intuitivo. Tuttavia, nonostante la promessa di rivoluzionare l’esperienza XR, l’Apple Vision Pro ha già affrontato un’importante svolta, poichè Apple ha recentemente annunciato che il visore non sarà più prodotto: una decisione legata principalmente al posizionamento del dispositivo più come strumento sperimentale per sviluppatori che come un prodotto destinato al largo consumo.
Meta Quest 3
Il Meta Quest 3 rappresenta l’ultima generazione di visori standalone di Meta, progettati per funzionare indipendentemente dal computer, senza la necessità di cavi. Rispetto al Quest 2, questo nuovo modello offre un comfort notevolmente superiore: è più leggero e presenta lenti pancake meno prone ad aberrazioni cromatiche e distorsioni ottiche (specialmente ai bordi dell’immagine) come accadeva con le precedenti lenti fresnel del Quest 2. La resa grafica risulta dunque maggiore e la risoluzione aumentata garantisce immagini più nitide e dettagliate. La differenza sostanziale tecnologica da evidenziare tra Quest 2 e Quest 3 è Quest 3 è inoltre il primo visore XR a tutto tondo, in grado di offrire esperienze di realtà aumentata oltre che di realtà virtuale grazie alla tecnologia Passthrough migliorata e a colori, che consente di passare da un ambiente aumentato ad un ambiente virtuale senza soluzione di continuità. Anche l’accessibilità è stata ampliata: i costi del Quest 3 sono ridotti rispetto ad altri prodotti analoghi, rendendo l’esperienza XR di alta qualità più alla portata di un pubblico vasto. Infine, l’interazione con l’ambiente digitale può avvenire sia tramite movimenti delle mani, grazie all’hand tracking avanzato, sia con l’utilizzo di controller, consentendo un’interazione versatile e intuitiva.
Le opportunità di innovazione per le aziende: una varietà di casi d’uso
Gli ambiti di utilizzo di tecnologie di AR e VR sono vari, dalla formazione in azienda alla previsualizzazione di ambienti e spazi di lavoro, fino al loro allestimento virtuale. Dal corporate real estate al retail, all’organizzazione di eventi immersivi: ecco come queste tecnologie possono rispondere ad esigenze differenti e fornire soluzioni sempre più personalizzate.
Virtual reality negli eventi aziendali per un’esperienza immersiva e interattiva
La virtual reality sta ridefinendo il panorama degli eventi, rendendoli più dinamici, inclusivi e memorabili e creando nuove opportunità di interazione. Con l’impiego di visori VR di ultima generazione, gli eventi possono ora sfruttare installazioni digitali interattive, spazi immersivi e applicazioni di realtà virtuale progettate per stimolare più sensi contemporaneamente, offrendo così un’interazione coinvolgente. La virtual reality consente inoltre di ampliare la portata globale degli eventi, superando le barriere geografiche e riducendo l’impatto ambientale legato agli spostamenti, supportando così una visione più moderna, sostenibile e inclusiva dell’organizzazione degli eventi.
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Virtual tour per l'immobiliare e il corporate real estate
I tour virtuali rappresentano una grande opportunità per il settore immobiliare, poiché consentono di valorizzare gli spazi e mostrarli anche a distanza, grazie all’adozione di tecnologie che spaziano dai video immersivi a 360° agli ambienti di realtà mista. Nel settore del real estate, ad esempio, è possibile realizzare virtual tour che permettono di visitare case non ancora costruite, ed effettuare simulazioni realistiche degli allestimenti ottenendo progetti realistici di quello che sarà il risultato finale. La mixed reality offre vantaggi significativi anche per la gestione e l’organizzazione di spazi aziendali nell’ambito del corporate real estate. Essa consente, ad esempio, di progettare ambienti come uffici e spazi di lavoro con un’idea chiara del luogo in cui sono collocati gli oggetti d’arredo. Questo ha un impatto positivo su diversi fronti: permette di ridurre i tempi e i costi di progettazione e approvazione degli spazi eliminando errori e modifiche tardive, di prendere decisioni più rapide e informate e di coinvolgere gli stakeholder interni all’azienda con esperienze immersive che migliorano la comunicazione del progetto.
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Digital Human per l'onboarding aziendale
In ambito aziendale la mixed reality può essere utilizzata per la realizzazione di Digital Human, avatar virtuali che possono essere integrati nei processi di comunicazione interna e nell’onboarding aziedale per guidare i neoassunti attraverso un processo di integrazione con un approccio personalizzato. I Digital Human possono rispondere alle domande, fornire informazioni sull’azienda e mostrare procedure, mentre l’utente interagisce visivamente con l’ambiente circostante. Questa modalità non solo rende l’esperienza più stimolante, ma facilita anche la comprensione della cultura aziendale, rendendo i nuovi dipendenti più a loro agio. Inoltre, l’uso della mixed reality consente di superare le limitazioni fisiche, permettendo ai Digital Human di essere disponibili in qualsiasi momento e luogo.
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