Oltre le barriere: l'inclusive design per esperienze digitali accessibili
L’inclusive design rappresenta un approccio progettuale che mira a creare prodotti, servizi, ambienti e tecnologie accessibili a tutti, indipendentemente dalle capacità individuali. Se in passato il concetto di accessibilità era infatti prevalentemente associato agli spazi fisici, oggi il contesto si è ampliato per includere anche i prodotti e i servizi digitali. Ogni singola interazione digitale, che si tratti di social media, navigazione web o utilizzo di applicazioni, può costituire una barriera per le persone con disabilità, a meno che non venga progettata con un approccio inclusivo che tenga conto delle diverse esigenze degli utenti. In un contesto globale in cui la tecnologia è parte integrante della vita sociale e lavorativa, è dunque responsabilità diretta di progettisti e sviluppatori garantire che le esperienze digitali siano accessibili a tutti, senza discriminazioni, offrendo pari opportunità di partecipazione e interazione. Ovviamente è impossibile creare un prodotto o servizio che tenga conto di tutte le casistiche o vincoli di progettazione che riguardano tutte le tipologie di utente, ma è possibile adattare la progettazione e il prodotto finale con più varianti o soluzioni di utilizzo.
Disabilità e barriere digitali: un problema di progettazione
Siamo sovente abituati a pensare alla disabilità come ad una condizione intrinseca dell’individuo, ma è piuttosto il risultato dell’interazione tra l’individuo stesso e l’ambiente che lo circonda. In altre parole, una persona può incontrare barriere e limitazioni non tanto per la sua condizione fisica o sensoriale, ma perché l’ambiente, i servizi o i prodotti non sono stati progettati in modo da supportare diverse modalità di interazione con il mondo. Di conseguenza, il concetto di “Design for All”, o design inclusivo, è emerso come una risposta diretta a questa problematica, orientando i progettisti verso la creazione di ambienti e strumenti che possano garantire la piena partecipazione di tutti gli individui alla vita sociale, economica e culturale, senza alcuna forma di esclusione. Questo approccio, che promuove la progettazione universale, è tanto più rilevante in un contesto globale che, al giorno d’oggi, impone a tutte le società la necessità di garantire pari opportunità per tutti i cittadini, a prescindere dalle disabilità.
Il Design for All per un approccio più inclusivo
Il Design for All implica che ogni prodotto, sia esso fisico o digitale, debba essere progettato e realizzato tenendo conto della vasta gamma di abilità, esigenze e capacità degli utenti, con l’obiettivo di abbattere qualsiasi tipo di barriera che possa limitare l’accesso o l’uso da parte di chiunque. Tuttavia, progettare in modo inclusivo per una popolazione così eterogenea presenta numerose sfide.
Si pensa alla disabilità sempre come una situazione lontana dal nostro quotidiano che riguarda condizioni estreme permanenti e irreversibili, ma non è così, poiché può riguardare potenzialmente tutti. Per questo suddividiamo le disabilità di tre macro categorie: le disabilità permanenti, temporanee e situazionali. Le disabilità permanenti, come la cecità o le disabilità motorie, sono condizioni stabili e irreversibili nel tempo, mentre le disabilità temporanee, come un arto rotto, sono limitate alla durata di un infortunio. Le disabilità situazionali, infine, dipendono da fattori esterni, come l’impossibilità di interagire con un dispositivo quando si stanno trasportando oggetti o si è in movimento, mettendo in luce come le barriere non siano solo fisiche, ma possano derivare anche da circostanze contingenti.

Le Web Content Accessibility Guidelines (WCAG) e gli standard di accessibilità
Le linee guida internazionali per l’accessibilità web, come le Web Content Accessibility Guidelines (WCAG), forniscono un quadro di riferimento per garantire che i contenuti digitali siano fruibili da tutti gli utenti. Queste linee guida si basano su quattro principi fondamentali, che costituiscono le basi di una Interfacce accessibili: percepibilità, operabilità, comprensibilità e robustezza. La percepibilità assicura che i contenuti siano visibili e comprensibili attraverso uno o più sensi, permettendo a tutti gli utenti di accedere alle informazioni in modo chiaro. L’operabilità garantisce che gli utenti possano interagire con tutti gli elementi e le funzionalità del sito web, indipendentemente dalla tecnologia o dal dispositivo utilizzato. La comprensibilità, invece, implica che i contenuti siano presentati in modo chiaro, logico e coerente, con navigazione intuitiva e istruzioni facili da seguire. Infine, la robustezza assicura che il contenuto funzioni su diverse tecnologie, inclusi i browser, i dispositivi mobili e le tecnologie assistive, come i lettori di schermo (Sviluppare un design system per interfacce digitali accessibili e inclusive). Un esempio pratico di questa progettazione riguarda l’uso di contrasti adeguati nei colori e l’utilizzo di texture e pattern visivi per distinguere gli elementi senza fare affidamento esclusivamente sul colore, per garantire che tutti possano percepire correttamente le informazioni, inclusi gli utenti daltonici.
Accessibilità digitale e nuove tecnologie: dall’AI agli ambienti immersivi
Con il rapido sviluppo delle tecnologie digitali, nuove opportunità stanno emergendo per migliorare ulteriormente l’accessibilità. L’intelligenza artificiale, in particolare, sta giocando un ruolo fondamentale nel ridurre le barriere di comunicazione tra utenti con diverse disabilità. Un esempio significativo di questa innovazione è il progetto Lis2Speech, che utilizza il deep learning e la computer vision per tradurre la lingua dei segni in tempo reale, rendendo le comunicazioni più inclusive e superando le barriere tra le persone sorde e udenti. Le tecnologie emergenti, come la realtà aumentata (AR) e la realtà virtuale (VR), offrono ulteriori possibilità per migliorare l’accessibilità, consentendo a persone con disabilità fisiche di vivere esperienze all’interno di ambienti immersivi che, in un contesto tradizionale, sarebbero difficili o impossibili da realizzare.
In conclusione, va ricordato che l’accessibilità digitale non è solo un obbligo etico, ma rappresenta anche un vantaggio strategico per le organizzazioni, che devono adattarsi alle nuove tecnologie con un approccio dinamico e flessibile. Promuovere l’inclusività e garantire un accesso universale alle esperienze digitali è il passo fondamentale per costruire un futuro tecnologico veramente accessibile.