Ottimizzare l’infrastruttura IT per la crescita del settore e-commerce in Italia
E-commerce in Italia: perché i leader IT devono prepararsi all'ondata digitale
Il mercato italiano dell’e-commerce sta registrando una crescita straordinaria e secondo recenti report è destinato a superare i 61 miliardi di euro entro il 2028, partendo da un fatturato di oltre 47,1 miliardi nel 2024. Allo stesso tempo, i pagamenti digitali hanno superato i 223 miliardi di euro solo nella prima metà del 2024, con una crescita annua superiore all’8,6%.
Questi numeri evidenziano un cambiamento profondo. I consumatori italiani acquistano sempre più online e adottano i pagamenti digitali come metodo preferito, sia per lo shopping che per il pagamento di bollette o servizi.
Dietro a questo successo si cela una sfida importante per le aziende che operano in questo settore: i leader IT devono garantire che le infrastrutture tecnologiche siano in grado di sostenere le esigenze di un mercato digitale in piena espansione. Al centro di questa sfida c’è un elemento spesso trascurato: i sistemi middleware transazionali e di messaggistica.
La complessità digitale che supporta il settore e-commerce in Italia
Per l’utente medio, fare acquisti online può sembrare semplice: pochi clic, una conferma di pagamento e una consegna rapida. Dietro ogni transazione riuscita si cela però un complesso ecosistema digitale: sistemi che elaborano dati, coordinano servizi e assicurano la comunicazione tra applicazioni diverse.
Questa macchina invisibile si basa fortemente su tecnologie middleware transazionali e di messaggistica come:
- IBM MQ, che garantisce la consegna affidabile dei messaggi tra sistemi;
- Apache Kafka, che gestisce enormi volumi di flussi di dati in tempo reale;
- ActiveMQ, che coordina la messaggistica distribuita tra applicazioni;
- IBM AppConnect Enterprise (ACE), che orchestra trasformazioni e integrazioni dei dati.
Queste tecnologie si occupano di elaborare i pagamenti, gestire gli ordini, rilevare le frodi, effettuare gli aggiornamenti logistici. Tuttavia, con l’aumento vertiginoso delle transazioni digitali, questi sistemi sono sottoposti a pressioni senza precedenti.

Perché la crescita dell’e-commerce in Italia rappresenta una sfida crescente per i leader IT
L’espansione dell’e-commerce in Italia comporta nuove complessità operative e tecniche per i leader IT. Vediamo perché:
1. Volumi di transazioni in forte aumento: ogni nuovo cliente comporta migliaia di messaggi che attraversano i middleware. In settori come il retail, la logistica o la finanza, anche piccoli aumenti dell’attività online si traducono in picchi massicci di carico transazionale.
Se i sistemi middleware non sono pronti a scalare, rischiano di diventare colli di bottiglia che rallentano o bloccano le operazioni.
2. Aspettative di esperienze in tempo reale: i consumatori italiani si aspettano interazioni rapide e aggiornamenti immediati: che si tratti dell’acquisto di un capo d’abbigliamento o del tracking in tempo reale della spedizione. I sistemi middleware devono garantire prestazioni elevate e bassa latenza, anche in presenza di volumi crescenti. La visibilità in tempo reale su questi sistemi è oggi essenziale.
3. Crescente complessità di integrazione: gli e-commerce italiani richiedono l’integrazione di molti sistemi: i pagamenti con le reti bancarie, gli ordini con i CRM e i sistemi logistici, ecc. Strumenti come IBM ACE o Kafka sono fondamentali per queste integrazioni. Tuttavia, ogni nuovo servizio online aumenta la complessità e rende la gestione delle integrazioni più complessa.
4. Requisiti normativi e di sicurezza stringenti: il mercato digitale italiano è soggetto a regolamenti europei come il GDPR per la privacy e il PSD2 per i pagamenti. I sistemi middleware, che gestiscono dati sensibili, sono aree critiche per garantire conformità e sicurezza.
Inoltre, l’apertura di nuove API e servizi digitali amplia la superficie di attacco. Proteggere l’ambiente middleware è cruciale per tutelare i dati dei clienti e preservare la fiducia.
5. Carichi crescenti sui team middleware
Con l’espansione degli e-commerce, i team middleware sono sempre più sotto pressione. Devono gestire ambienti distribuiti, spesso ibridi o cloud-native.
Attività di routine come monitorare le code o riavviare i canali rischiano di assorbire troppo tempo. Senza strumenti moderni, i team possono essere sovraccarichi, con il rischio di interruzioni nei servizi.
Come i leader IT in Italia possono preparare i middleware alla crescita del mercato e-commerce
Visto l’aumento esponenziale degli e-commerce, i leader IT italiani devono ripensare la gestione del middleware. Ecco come dovrebbe essere la gestione moderna del middleware:
1) Monitoraggio e amministrazione unificati: molte organizzazioni usano strumenti separati per il monitoraggio e l’amministrazione. Questo approccio disarticolato genera inefficienze. Servono piattaforme unificate, che combinino monitoraggio in tempo reale e capacità operative in un’unica soluzione. Così si riducono i tempi di inattività e si mantiene fluida l’esperienza digitale.
2) Visibilità proattiva in tempo reale: il monitoraggio basato su medie o log ritardati non basta più. I leader IT devono adottare strumenti con visibilità reale e immediata, capaci di individuare istantaneamente code bloccate, rallentamenti o colli di bottiglia. La rilevazione proattiva aiuta a prevenire problemi prima che colpiscano il cliente.
3) Amministrazione sicura e delegata: con carichi in aumento, nessun team può fare tutto da solo. Le aziende dovrebbero adottare strumenti che supportano l’amministrazione delegata in sicurezza. Funzionalità come RBAC (controllo degli accessi basato sui ruoli) e trusted spaces permettono ai diversi team di operare in autonomia, mantenendo sicurezza e conformità.
4) Strumenti pensati per il middleware: gli strumenti generici spesso non offrono la profondità necessaria per tecnologie come IBM MQ, Kafka, ActiveMQ e ACE. I leader IT dovrebbero scegliere soluzioni specializzate, capaci di leggere metriche specifiche come profondità delle code, ID dei messaggi, latenze o stato dei canali. Questo livello di dettaglio è fondamentale per prestazioni e stabilità.
5) Automazione e capacità di auto-riparazione: per tenere il passo con il settore e-commerce italiano, serve automazioneper le attività ripetitive e processi auto-riparanti, come:
- Ritentare o reindirizzare messaggi falliti;
- Riavviare automaticamente canali o broker;
- Testare la resilienza con transazioni sintetiche.
Così si riduce il lavoro manuale e si mantiene l’affidabilità anche durante i picchi.

Il settore e-commerce in Italia richiede una strategia middleware moderna
La crescita dell’e-commerce in Italia sta trasformando il business digitale. Per i leader IT italiani, significa preparare i sistemi middleware a volumi più alti, integrazioni più complesse e requisiti più rigidi.
Chi modernizzerà le strategie middleware sarà in grado di offrire esperienze digitali rapide, fluide e sicure. Chi non lo farà rischia disservizi, perdita di clienti e danni economici.
Ora è il momento giusto per valutare se gli strumenti e le pratiche attuali sono pronti per la sfida. Il middleware è il punto in cui si incontrano soddisfazione del cliente, compliace normativa e continuità operativa. Deve diventare una priorità assoluta nei piani di digital transformation.
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