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Analista funzionale: ruolo e competenze

Marzo 2025 | Andrea Morabito

Il ruolo dell’analista funzionale

L’analista funzionale è un professionista che funge da ponte tra il business e l’IT, traducendo le esigenze aziendali in specifiche tecniche comprensibili per gli sviluppatori. Questa figura è cruciale nei progetti IT perché assicura che i requisiti degli stakeholder vengano trasformati in soluzioni software efficaci. 

Il suo compito principale è tradurre le esigenze aziendali in specifiche funzionali che possano essere comprese e implementate dai programmatori e dagli ingegneri del software. 

In un’epoca in cui le aziende dipendono sempre più dalla digitalizzazione, la presenza di un analista funzionale IT diventa essenziale per il successo di qualsiasi progetto tecnologico. Senza una corretta analisi dei requisiti e una loro chiara definizione, il rischio di sviluppare soluzioni informatiche inefficienti o non allineate agli obiettivi aziendali è molto alto. 

Perché l'analista funzionale è una figura indispensabile nei progetti IT

La sua importanza si basa su diversi fattori: 

  • Riduce il rischio di errori nello sviluppo software: grazie a una chiara raccolta dei requisiti, il team tecnico lavora su specifiche ben definite, evitando malintesi e ritardi. 
  • Ottimizza tempi e costi: una buona analisi iniziale permette di prevenire modifiche in corso d’opera, che spesso risultano costose e allungano le tempistiche del progetto. 
  • Migliora la comunicazione tra reparti: spesso gli stakeholder aziendali non hanno competenze tecniche approfondite, mentre gli sviluppatori non conoscono a fondo le necessità di business. L’analista funzionale fa da interprete tra questi due mondi. 
  • Garantisce la qualità del prodotto finale: testando e validando il software, verifica che il sistema risponda realmente alle necessità aziendali e che non presenti difetti critici. 

Quali sono i settori in cui opera l'analista funzionale?

L’analista funzionale è richiesto in molti settori, tra cui: 

  • Banche e Finanza : per lo sviluppo di software di gestione finanziaria, piattaforme di home banking e sistemi di sicurezza per le transazioni. 
  • Assicurazioni: per la creazione di software gestionali e strumenti di analisi del rischio. 
  • E-commerce e Retail:per la progettazione di piattaforme di vendita online e software per la gestione dei clienti. 
  • Industria e Logistica: per ottimizzare processi produttivi e gestire sistemi di supply chain digitalizzati. 

Grazie a queste competenze trasversali, il ruolo dell’analista funzionale si colloca tra le professioni più richieste nel settore IT, con ampie opportunità di crescita e specializzazione. 

Quali competenze deve avere un analista funzionale

Per svolgere questo ruolo, è necessario avere una combinazione di hard skill e soft skill. 

  • Competenze tecniche: conoscenza di database, linguaggi di programmazione, metodologie di sviluppo software (come Agile e Scrum). 
  • Capacità analitiche: abilità nel raccogliere e interpretare dati per definire le specifiche di un sistema. 
  • Comunicazione efficace: capacità di dialogare con stakeholder non tecnici e con sviluppatori. 
  • Problem solving: attitudine a trovare soluzioni ottimali ai problemi aziendali. 

Differenza tra analista funzionale e analista tecnico funzionale

Nel settore IT, oltre all’analista funzionale, esiste un’altra figura chiave: l’analista tecnico funzionale. Sebbene possano sembrare ruoli simili, hanno responsabilità e competenze differenti, che li rendono complementari all’interno di un progetto di sviluppo software. 

Quindi chi è l’analista tecnico funzionale?

L’analista tecnico funzionale è un professionista che combina le capacità di un analista funzionale con competenze tecniche avanzate. Oltre a raccogliere i requisiti aziendali e definirne le specifiche funzionali, ha una conoscenza più approfondita delle architetture software, dei linguaggi di programmazione e dei database. 

Questa figura è essenziale quando il progetto richiede un elevato livello di personalizzazione o integrazione con altri sistemi, poiché si occupa di: 

  • Tradurre i requisiti funzionali in specifiche tecniche dettagliate, fornendo indicazioni precise ai programmatori. 
  • Analizzare l’architettura del sistema e proporre le migliori soluzioni tecniche per la realizzazione del progetto. 
  • Supportare lo sviluppo e l’implementazione del software, collaborando direttamente con il team di sviluppo. 
  • Testare il sistema e garantire la qualità del codice prodotto, verificando che rispetti le specifiche definite. 

In sintesi, mentre l’analista funzionale si focalizza sul “cosa” deve fare un software, l’analista tecnico funzionale si occupa del “come” realizzarlo, garantendo un allineamento tra esigenze aziendali e soluzioni tecnologiche. 

L’analista funzionale e l’analista tecnico funzionale sono due figure strategiche nel settore IT, con un ruolo cruciale nell’ottimizzazione dei processi aziendali e nello sviluppo di soluzioni digitali efficaci. Se hai una mente analitica, capacità comunicative e interesse per la tecnologia, questa carriera potrebbe offrirti grandi opportunità di crescita. 

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